martedì 13 maggio 2014

Comizio elettorale "L'Altra Europa con Tsipras"


Comunicato stampa PRC su sentenze processo Ibilis

Comunicato Stampa Partito della Rifondazione Comunista
Le condanne pronunciate oggi in primo grado nel proceso Iblis e che seguono la condanna dell'ex Presidente della Regione Raffaele Lombardo, confermano le denunce fatte da anni dal Prc sull'intreccio tra politica, mafia ed imprenditoria. Intreccio che da sempre mortifica il nostro territorio impedendone qualsiasi sviluppo economico e sociale.Le stesse condanne rappresentano altresì l'ennesima conferma dell'inquinamento di ampi settori della classe politica siciliana che ha costruito sul voto di scambio e sulle  clientele, il suo potere a discapito soprattutto delle fasce sociali più deboli che pagano con la disoccupazione, lo sfruttamento e l'assenza di stato sociale, l'indecente funzionamento di un sistema politico ed economico travolto dalle inchieste giudiziarie.

Colpisce in particolare la condanna a dodici anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa dell'ex Sindaco di Palagonia Fausto Fagone, ultimo rampollo di una vera e propria dinastia politica ed esempio lampante di come le istituzioni siano state asservite ad interessi privati e criminali. Vogliamo sul punto ricordare che ben prima dell'arresto di Fausto Fagone Rifondazione Comunista a Palagonia aveva denunciato una gestione criminale degli appalti ed  il sistematico saccheggio  delle risorse pubbliche che aveva affamato un'intera comunità producendo un mostruoso buco di bilancio.

Nel giorno in cui la Sicilia ricorda la morte di Peppino Impastato, ci auguriamo che la notizia di nuove condanne, che gettano nuovo discredito sulla classe politica siciliana, serva  ad aprire una nuova stagione di antimafia sociale in grado di liberare la nostra terrra e di dare nuova speranza come è successo nel comune di Palagonia con l'elezione a primo cittadino di Valerio Marletta.

Pierpaolo Montalto Segretario Provinciale PRC
Francesco Di Blasi Segretario PRC Palagonia - Capogruppo al consiglio comunale di Palagonia Bene Comune

giovedì 19 dicembre 2013

Il comunicato di Rifondazione sulla rivolta delle sorelle e dei fratelli migranti

Dopo un drammatico suicidio all'interno del Cara di Mineo la protesta di oggi da parte dei migranti, reclusi in quello che per loro è diventato un vero e proprio carcere  a cielo aperto, rappresenta un ulteriore allarme che non può rimanere inascoltato.
Alla rabbia collettiva di chi chiede solo diritti, esplosa oggi nel territorio contiguo al Cara, non si può infatti che rispondere chiudendo una mostruosità giuridica e sociale, inutile e dai costi esorbitanti, che risponde solo agli interessi di chi ha costruito all'interno del centro la sua rete di affari, e concludendo in tempi brevissimi tutte le pratiche di rilascio del diritto d'asilo.
Condanniamo altresì l'assenza delle istituzioni capaci solo di trasformare in un problema di ordine pubblico un dramma permanente che si consuma ogni giorno nel nostro territorio.
Invitiamo infine le cittadine e i cittadini che hanno subito gravi disagi dalla protesta dei migranti ad individuare il vero colpevole nello stato italiano che reclude donne e uomini che il più delle volte vogliono raggiungere i loro cari, che nega diritti e che garantisce solo gli interessi del comitato d'affari permanente della politica e delle cooperative che grazie al Cara di Mineo continuano a fare profitto sulla vita dei nostri fratelli e delle nostre sorelle migranti.

Pierpaolo MontaltoSegretario Provinciale Rifondazione Comunista

Francesco Di Blasi  Segretario  Rifondazione  Comunista Palagonia-Capogruppo del gruppo consiliare Palagonia Bene Comune

lunedì 25 novembre 2013

CONGRESSO DI CIRCOLO CONCLUSO: DI BLASI CONFERMATO SEGRETARIO



CONGRESSO DI CIRCOLO CONCLUSO: DI BLASI CONFERMATO SEGRETARIO

COMUNICATO STAMPA
PALAGONIA – Si è svolto domenica 24 Novembre il congresso del circolo del Partito della Rifondazione comunista “Rosa Luxemburg”.
Presenti all’assemblea il sindaco Valerio Marletta, il segretario provinciale Pierpaolo Montalto, il vicesindaco Nicola Giaquinta, la consigliera Giusi Sipala in rappresentanza del gruppo Palagonia Bene Comune e i consiglieri comunali Luca Mudò, Salvatore Marletta e Carmelo Toro
I lavori congressuali, aperti dal segretario Francesco Di Blasi e presieduti dal dirigente provinciale Mariano Cardilli, sono proseguiti con la presentazione e la votazione dei documenti congressuali: gli iscritti presenti hanno votato all’unanimità il documento “Ricostruire la Sinistra” (40 voti totali).
Votato successivamente il comitato direttivo con l’elezione dei compagni Dario Marletta, Domenico Ciccia, Marco Scollo, Leonardo Mudò, Ambra Scirè, Mariagiovanna Sipala, Giovanni Sinatra, Francesco Di Blasi, Antonino Campisi.
Confermato all’unanimità alla carica di segretario locale Francesco Di Blasi, capogruppo al consiglio comunale di Palagonia Bene Comune: “Ringrazio i compagni per  la fiducia riconfermata, sono fiero e orgoglioso di rappresentare questo circolo. Costruiamo tutti insieme un partito forte per affrontare al meglio i problemi di questo paese. Questo partito dimostra di essere un valido sostegno per l'attuale amministrazione comunale”.
Conclude il congresso il sindaco Marletta ringraziando i presenti per il sostegno che quotidianamente il circolo dimostra nei confronti dell’amministrazione comunale e augurando a tutti gli iscritti un buon lavoro per il futuro.

venerdì 1 febbraio 2013

Rivoluzione Civile per il futuro della sinistra.



Gli ultimi 5 anni hanno sconvolto la politica italiana, la società europea, l'economia mondiale. Nel tempo di una legislatura persino i connotati della democrazia sono stati mutati e una fase costituente senza alcuna permeabilità democratica è stata aperta. La crisi dei mutui Subprime negli Stati Uniti d'America nel 2008 non è stato che il primo segnale del collasso di un'economia finanziarizzata che ha dimostrato la sua follia, la sua arroganza e la sua fragilità. Una crisi ininterrotta che ha portato ad una drammatica recessione economica ha agito con violenza sulle classi subalterne in Italia come in Europa, creando nuove povertà, nuovo sfruttamento ed edificando un clima di rassegnazione collettiva e generalizzata che rischia di neutralizzare anche i tentativi di ribellione e i progetti di alternativa.

Mentre miliardi di euro vengono bruciati in poche ore dalle borse, mentre la Banca Centrale Europea commissaria i Governi di tutto il continente, mentre le tasse vengono aumentate e i ricavi vengono consegnati in regalo alle banche, una guerra tra poveri tenta di insinuarsi a garanzia che il Sistema resti protetto: italiani contro stranieri, lavoratori contro lavoratori, settentrionali contro meridionali. Anche gli spazi della democrazia vengono attaccati, delegittimando dall'alto – ma anche dal basso – tutte le Istituzioni democratiche presenti sul territorio: la giusta critica a una parte di ceto politico corrotto e arricchito è stata trasformata ad arte in un attacco indiscriminato alle istituzioni e agli unici strumenti che permettono, ad oggi, che la volontà popolare abbia ascolto e voce. Gongolano banchieri e poteri forti mentre la gente litiga e si divide per cancellare il suo stesso potere e c'è chi scappa con miliardi di euro senza che nessuno se ne accorga perché impegnato a protestare per avere meno rappresentanti nei consigli e in parlamento.

L'Italia affonda e chi ha responsabilità economiche e politiche continua la rotta verso l'inabissamento. Il Governo Berlusconi fino al 2011 ha compromesso la tenuta democratica del Paese, ha indebolito i diritti, ha smantellato lo stato sociale. Il cosiddetto Governo Tecnico guidato da Mario Monti, sostenuto con pari responsabilità da Partito Democratico, UDC e Popolo delle Libertà, ha aggravato maggiormente le condizioni sociali ed economiche portando il Paese alla recessione e ha stornato tutte le risorse acquisite dall'aumento della tassazione verso banche estere, riuscendo perfino a far aumentare il debito pubblico. Oltre al danno anche la beffa.

Contro tutto questo, contro chi ha governato l'Italia e l'Europa negli ultimi anni, contro la grande finanza e i poteri forti negli ultimi anni, contestualmente, si è prodotta una resistenza sociale e politica. Nell'autunno 2008 le studentesse e gli studenti sono stati i primi a scendere in piazza a gridare “Noi la crisi non la paghiamo”, poi sono andati in strada le/i migranti contro le politiche razziste e securitarie del Governo e si sono ribellati le/gli operai/e contro l'idea di fabbrica ottocentesca di Marchionne. Le mobilitazioni nazionali del movimento studentesco, della FIOM e dei sindacati di base hanno animato ogni autunno e ogni primavera attraverso occupazioni, cortei nazionali, scioperi generali. Milioni di persone hanno partecipato e partecipano a questa nuova resistenza e condividono i suoi contenuti che hanno dimostrato di essere maggioranza nel Paese attraverso i referendum costruiti dal basso sui beni comuni del 12 e 13 giugno 2011 grazie ai quali è stato stabilito che acqua e servizi devono restare pubblici, che il nucleare deve restare illegale e che la legge deve rimanere uguale per tutti. Sui territori le lotte e i conflitti hanno vissuto intrecciando le esigenze basilari della gente, scontrandosi con il potere e le minacce della mafia, in centinaia di piccoli paesi, nei quartieri di grandi città. Anche nel nostro territorio non hanno sempre vinto i potenti, in alcuni casi hanno vinto le lotte. Hanno vinto le lotte a Scordia contro la realizzazione di un grande centro commerciale in odore di mafia grazie a una straordinaria alleanza con i piccoli commercianti onesti. Hanno vinto le lotte a Palagonia dove una classe politica inquisita e parassitaria, coinvolta in inchieste per mafia, è stata scalzata da giovani ribelli che adesso siedono in Consiglio Comunale e da un Sindaco comunista.

Nonostante le grandi proporzioni di una ribellione diffusa, nonostante un malcontento generalizzato e sempre più radicale, nonostante le pesanti responsabilità della classe politica che ci governa, le tante voci di rabbia, di insofferenza e indignazione negli ultimi anni non sono riuscite ad arrivare, tranne che per brevi e insufficienti interventi, nei palazzi in cui si decide. Dentro quel parlamento dove Bersani, Berlusconi e Monti hanno approvato in silenzio e senza vergogna l'introduzione dell'IMU, la cancellazione dell'Articolo 18, l'acquisto degli aerei da guerra. Senza voce, in quelle importanti stanze, sono rimaste/i studentesse e studenti, operaie e operai, migranti, lavoratori e lavoratrici, precari, pensionati. Senza voce tutti coloro che non arrivano alla fine del mese, che hanno dovuto pagare l'IMU per una casa di proprietà di una banca, che non hanno avuto accesso alle cure mediche, che non si sono potuti permettere di mandare un figlio all'Università. Il silenzio ha occupato il parlamento italiano come se non esistessero migliaia di giovani che scappano dalle loro terre perché manca lavoro e dignità, come se non esistessero braccianti agricoli che non possono più mantenersi col loro lavoro, come se non ci fossero coloro che, strozzati dalle tasse, non trovano alcuna prospettiva.

Il 24 e il 25 febbraio si andrà a votare per eleggere il nuovo parlamento italiano e per dare indicazione di quale Governo si vuole per i prossimi anni. Partito Democratico, UDC, PDL e Berlusconi si presentano alle prossime elezioni come se gli ultimi anni non fossero esistiti, come se nessuno avesse appoggiato il Governo Monti, come se in Parlamento fino ad oggi non ci fosse stato nessuno. Primarie, congressi, conferenze, finte polemiche stanno tentando in questi giorni di campagna elettorale di annebbiare le gravi colpe di questi partiti, degli ultimi mesi di Governo. Anche la campagna elettorale di chi, a parole, si proclama rivoluzionario ed antisistema non presenta una critica alle politiche economiche e sociali degli ultimi anni e si limita ad attaccare i pesci piccoli, lasciando immuni e liberi i pesci grandi, veri artefici del disastro che abbiamo davanti.

In questo contesto difficile ed emergenziale Rifondazione Comunista ha deciso di porsi due obiettivi strategici: la costruzione di una sinistra di classe anticapitalista alternativa all'impianto centrista della sinistra socialdemocratica e l'ingresso in parlamento di esponenti delle lotte e dei conflitti che possano portare nel palazzo le istanze finora rimaste prive di rappresentanza.

Per queste ragioni Rifondazione Comunista è e sarà parte del percorso di Rivoluzione Civile con Antonio Ingroia. Rivoluzione Civile si presenta alle elezioni con un programma nettamente antiliberista che mette al centro il rifiuto del Fiscal Compact, l'opposizione alla militarizzazione del territorio, il NO alla TAV e al ponte sullo stretto. Antonio Ingroia è l'unico candidato presidente che mette in discussione le istituzioni bancarie europee e le ingerenze dei poteri forti nella politica italiana da Confindustria al Vaticano. Rivoluzione Civile è l'unica formazione politica che ha acquisito interamente i punti programmatici esposti dalla FIOM e che ha raccolto, tramite le forze che ne fanno parte, le firme per i referendum su Articolo 18 e Articolo 8 in difesa del lavoro. Rivoluzione Civile è la lista dell'antimafia sociale e della lotta alla corruzione e alle storture della politica. È l'unica forza della sinistra che non ha accettato compromessi e per questo si presenterà fuori dallo schieramento di Bersani e Vendola, contro qualsiasi inciucio con Mario Monti e la BCE.
Pur essendo una lista di coalizione che tiene insieme oltre Rifondazione Comunista, Italia dei Valori, Verdi e PdCI, Rivoluzione Civile è oggi il terreno più avanzato per costruire una sinistra anticapitalista autonoma, per presentare un programma di Governo d'alternativa ai diktat della BCE e a Monti, per portare finalmente in Parlamento le lotte che hanno animato il Paese e per poter tornare ad avere nelle istituzioni una rappresentanza del conflitto sociale. Rivoluzione Civile rompe definitivamente col bipolarismo e pone nella politica italiana una proposta di Governo vincente di assoluta rottura tanto col centrodestra quanto col centrosinistra, come dimostrano le esperienze amministrative di Napoli e Palermo.

Se per i poteri forti italiani, pienamente rappresentati sia nella coalizione di centrosinistra che nella coalizione di centro, le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio saranno un momento costituente per la creazione di una modalità di governo sempre meno democratica e vincolata ai diktat economici delle banche centrali, anche per la sinistra d'alternativa, per Rifondazione Comunista e per chi non ha scelto la via della rassegnazione le imminenti elezioni possono rappresentare un nuovo impegno costituente. Rivoluzione Civile è una lista elettorale che racchiude tante esperienze e tanti valori, varie culture e tanti percorsi politici differenti che possono anche avere, a tratti, elementi di incompatibilità. Il tema di oggi tuttavia non può e non deve essere la sopravvivenza di un feticcio o di una sigla, la compatibilità possibile con anime diverse: abbiamo una sfida più grande.

Il successo di Rivoluzione Civile alle elezioni può rendere possibile la creazione di una sinistra autonoma e autorevole, di classe e anticapitalista, che guardi alla FIOM e alle straordinarie esperienze del sindacalismo di base, che sappia essere motore del conflitto sociale e possa rendersi strumento dei movimenti di lotta. Una sinistra che marchi definitivamente la propria incompatibilità con il moderatismo del PD e delle altre forze del centrosinistra. Una sinistra internazionalista che sappia esportare in Italia le grandi esperienze della sinistra greca e spagnola. Una sinistra che già a partire dalle prossime elezioni amministrative sappia lanciare una sfida alle destre e al centrosinistra per l'amministrazione dei territori e delle grandi città.

In queste ultime settimane che ci distanziano dal voto sarebbe più semplice arroccarsi nel purismo di certe posizioni, far vincere i mal di pancia che accompagnano sempre la presentazione di liste in un sistema elettorale senza preferenze. Sarebbe più comodo rendersi permeabili a tutte le critiche strumentali che piovono su Rivoluzione Civile col solo intento di indebolirla oppure enfatizzare le mancanze che una lista elettorale nata in pochi mesi certamente conserva. Eppure la sfida che abbiamo davanti è troppo importante, perderla potrebbe avere conseguenze pesanti, vincerla getterebbe le basi per un lungo ed esaltante percorso di resistenza e rivoluzione. Crediamo che di questa sfida tutte e tutti debbano essere e sentirsi protagoniste/i.

Dopo cinque anni di Berlusconi e Monti potrebbe rinascere una prospettiva, una speranza.

Se ci sapremo prendere la giusta responsabilità e daremo il giusto peso al nostro voto, guardando tanto al presente quanto al passato, allora il 24 e 25 febbraio potrebbe vincere la sinistra, con Rivoluzione Civile.

Segreteria Provinciale Rifondazione Comunista Catania


sabato 19 gennaio 2013

CONSIGLIO COMUNALE, ACQUA PROTAGONISTA

Atto di indirizzo politico per la realizzazione della “casa” 
 
L'acqua è stata la grande protagonista del consiglio comunale di ieri sera dopo la surroga del consigliere dimissionario, Giuseppe Campisi e il giuramento di Oriana Sciacca che lo sostituisce sugli scranni del Palazzo di città.
In particolare si è discusso della mozione presentata dal consigliere, capogruppo di “Palagonia bene comune", Francesco Di Blasi, per realizzare di una “Casa dell’acqua” sul territorio comunale. 
Lo stesso Di Blasi, prendendo la parola, spiega che si tratta di un tema molto importante, "che non va trascurato dall'amministrazione, perché l’acqua è un bene comune primario e indispensabile per la vita dei cittadini e quindi va tutelata e resa accessibile”.
Nella mozione, Di Blasi ricorda “che la maggior parte delle famiglie acquista acqua confezionata in bottiglie di plastica per un costo medio annuo di quattrocento euro, per questo la “Casa dell’acqua”, oltre a dare un servizio e un risparmio economico ai cittadini, diminuirebbe il consumo di bottiglie di plastica e delle risorse necessarie alla loro vendita”.
Il dibattito ha fatto registrare il grande apprezzamento dei consiglieri per la mozione presentata da Di Blasi. Per Antonino Murgo “si tratta di un’iniziativa lodevole, giacché non sappiamo quante infiltrazioni ci sono nella rete idrica con gli indici di potabilità sempre al limite dei valori consentiti”.
“Sono anch’io d’accordo – dice il consigliere Malgioglio – ma serve valutare al meglio le spese per la realizzazione dell’impianto che comunque è importante per la cittadinanza”.
Voto favorevole anche da parte del consigliere Vaccaro: “La ritengo un’iniziativa meritevole di essere sostenuta e realizzata”.
Messa ai voti, la mozione è accolta dal consiglio comunale con voto unanime.
“Il risultato di questa votazione – dice il sindaco Valerio Marletta – è, di fatto, un atto d’indirizzo politico a quest’amministrazione che già si è documentata e che presto provvederà a uno studio di fattibilità per l’installazione di un impianto di distribuzione di acqua potabile liscia e gasata che dove è stata realizzata, vedi il comune di Aci Bonaccorsi (nella foto), ha dato ottimi risultati”.
“Abbiamo appreso – continua il primo cittadino - che per la realizzazione della “Casa dell’acqua”, alcuni comuni dell’Italia settentrionale hanno usufruito di contributi regionali e altri di fondi europei vedremo quale opportunità sarà più vantaggiosa”.
“La possibilità di avere a portata di mano acqua depurata e quindi “garantita” – conclude Marletta - ha indotto le famiglie, dove la “casa” è stata realizzata, ad abbandonare o ridurre il consumo di acqua imbottigliata realizzando un risparmio annuo notevole e si è ottenuto soprattutto un vantaggio ambientale: meno plastica, meno CO2 emesso per il trasporto su gomma dai Tir che portano l’acqua in bottiglia su e giù per l’Italia”.
 
Il testo della mozione presentata dal consigliere Di Blasi
 
 
 
 
Salvo Reitano (Responsabile Ufficio Stampa Comune di Palagonia)

venerdì 11 gennaio 2013

A NISCEMI FORZATO IL PRESIDIO "NO MUOS", FERMA CONDANNA DEL SINDACO MARLETTA

Le forze dell'ordine in tenuta antisommossa rimuovono i blocchi dei manifestanti
Il primo cittadino chiede al presidente  Crocetta di ritirare definitivamente le autorizzazioni
“Dopo la minaccia del Governo Nazionale agli attivisti che si battono contro la costruzione delle antenne militari in Contrada Sugherata, dopo la nota al Presidente della Regione Siciliana da parte del ministro dell’Interno, dopo l’inutile presa di posizione dell'ARS, che nulla di concreto ha prodotto, questa notte Niscemi è stata assediata da centinaia di agenti delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa e con inaudita violenza sono stati rimossi i blocchi dei manifestanti per il passaggio del convoglio con i pezzi per il montaggio delle antenne MUOS con l'ordine di far passare una gru con ogni mezzo”.
“Ribadiamo la nostra più ferma condanna per questo atto di prepotenza ed esprimiamo solidarietà ai comitati e agli attivisti “No Muos” sicuri che questo non indebolisce e non scalfisce la lotta e che invece da forza a una nuova fase della resistenza contro l’installazione di queste pericolose antenne militari ”. 
“Ancora più grave è la totale assenza, sul posto questa notte, del presidente della Regione Crocetta, che non poteva non sapere quanto stava accedendo a Niscemi diretta conseguenza del voto in aula da parte dei parlamentari regionali di un documento vuoto che non ha impedito la sospensione dei lavori e il passaggio della gru”.
“Auspichiamo, a questo punto, che il presidente Crocetta passi dalle parole ai fatti una volta per tutte, ritirando immediatamente e in modo definitivo le autorizzazioni”.
 
 
 
Salvo Reitano (Responsabile Ufficio Stampa Comune di Palagonia)

giovedì 10 gennaio 2013

Cambio di sede e Tesseramento, inizia così l'anno 2013 per il circolo PRC "Rosa Luxemburg" Palagonia

In questi giorni stiamo perfezionando il trasloco che vede spostare la sede ufficiale del circolo in Piazza Garibaldi. Il circolo da quest'anno avrà sede in Piazza Garibaldi n°56.
Nel frattempo il segretario del circolo locale ufficializza l'apertura del tesseramento relativo all'anno 2013. Per informazioni sul tesseramento contattare:

Francesco Di Blasi (Segretario) - 3804355796
Dario Marletta (Responsabile tesseramento) - 3291139449

Nel contrassegno l'indicazione del nuovo Circolo

IN FUNZIONE I PANNELLI FOTOVOLTAICI NELLA SCUOLA DI VIA AMEDEO

Energia sostenibile, il nuovo impegno della Giunta Marletta in tema di tutela ambientale e, in particolare, di installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici
 
Sono entrati a regime, in questi giorni, i pannelli fotovoltaici posti sul tetto della scuola di Via Amedeo che garantiranno una potenza di 11,5 KW.
La realizzazione dell’opera, grazie ad una convenzione con una ditta esterna, si inserisce nell’ambito delle politiche di risparmio energetico volute dall’amministrazione comunale.
In particolare questo progetto si propone di utilizzare l’energia solare, in alternativa alle fonti tradizionali per la produzione di energia elettrica, attraverso la conversione fotovoltaica.
L’impianto, posto sul tetto della scuola di Via Amedeo è composto di 48 moduli in celle di silicio policristallino, occupa una superficie di 90 metri quadrati ed è monitorato da tre quadri elettrici.
“Grazie ad una produzione annua di 17 mila 280 KWh – dice il progettista, l’ing. Gesualdo Mineo – il Comune risparmierà sulla bolletta della luce quasi tremila euro ogni anno”.
Soddisfazione è stata espressa dal capo del dipartimento Tecnico, arch. Saverio Sinatra, che ha sottolineato come “grazie a questo accordo con una ditta esterna che avrà in comodato, per venti anni, una parte del terrazzo della scuola, il comune riceverà in cambio energia gratuita per l’intera durata della convenzione”.
"Il progetto - dice l’assessore alle Attività tecniche e strutturali, Pietro Arena - si pone anche lo scopo di avviare un’azione di promozione e divulgazione per una diffusione della cultura del risparmio energetico e dell’utilizzo delle fonti rinnovabile di energia".
“I servizi energetici – dice il sindaco Valerio Marletta - hanno un grande impatto sulla produttività, sulla salute, sul cambiamento climatico, sulla sicurezza alimentare e dell’acqua. Bisogna costruire quindi, da oggi, un futuro più ecosostenibile. Le scelte da fare sono tante e ci sono chiare, seppur le risorse sono sempre più esigue”.
“Se questo impianto – conclude il primo cittadino – darà i risultati sperati, abbiamo già in progetto di installare i pannelli fotovoltaici in tutti gli edifici comunali e nelle aree di pertinenza della pubblica amministrazione con l’obiettivo di ridurre i costi di funzionamento degli edifici interessati, il consumo di energia da fonti non rinnovabili e le relative immissioni di agenti inquinanti in atmosfera.”. 
 
 
 
Salvo Reitano (Responsabile Ufficio Stampa Comune di Palagonia)